UNA VIVACE CITTÁ, HUACHO

CLIMA NEGATIVO

Tre fatti di cronaca nera: un furto in chiesa, un uomo ammazzato davanti a casa, una notte di agguato con un uomo crivellato di colpi, tutto racchiuso in un chilometro dalla mia casa.
Un giovane tranquillo era venuto a conversare con la segretaria parrocchiale. Improvvisamente dice: “Devo andare, ho fretta”. Mezz’ora dopo scatta l’allarme e il panico, stanno rubando in Cattedrale. Velocissima arriva la polizia e arresta il ladro. Corro a vedere chi é e lo vedo giá ammanettato. “Oh no, é proprio lui, il giovane che spesso abbiamo aiutato e consigliato. Che pena!”. Si era nascosto in Chiesa al momento della chiusura del mezzogiorno e aveva cominciato a scassinare le cassette delle elemosine facendo troppo rumore. Non metto il nome, sono anni che lo conosco. In prigione é stato solo un giorno, la parrocchia non ha fatto la denuncia. Il problema nasce dai Facebook dei giornali local aperti ai commenti dei lettori. Qui nasce la vera amarezza. Sui 200 commenti che ho letto, quasi 150 sono contro i sacerdoti, il Vescovo e anche il Papa, saremmo noi i veri ladri!



Tipo delitto di mafia. Trascrivo dai giornali locali di fine novembre. Non si ferma la scia di sangue, la gente non ne puó piú di questo panico. Spietati sicari assassinano con 10 colpi un lavoratore della costruzione civile, alla porta della sua casa, prolungazione Moore. Sposato con figli, ha 36 anni e certo non si immaginava che degli sconosciuti lo stessero aspettando al suo rientro, per colpirlo a sangue freddo per poi scappare con una moto.
Da giovane frequentava la parrocchia con il gruppo teatrale. Un giornale scrive: Parroco preoccupato.”Non puó essere cosí con la legge del occhio per occhio, alla fine tutti saranno senza testa. Mi preoccupano questi casi di resa dei conti e di omicidi per incarico; per questo prego Dio e gli amici della costruzione civile di mettere in pace il loro cuore e ricuperare serenitá. La giustizia fará il suo corso. Mi solidarizzo con la famiglia, continueremo a pregare per la pace nella nostra cittá di Huacho a pochi giorni dal Natale”. Cosí si espresse preoccupato il padre Antonio Colombo, parroco di Huacho.


Disagi alla popolazione hanno creato gli scioperi dei professori, durati 74 giorni, e quelli dei medici, poco piú di un mese, senza particolari incidenti, sono parte della vita democratica.
Tristezza per le carceri che si aprono per i vertici dello stato e per gli imprenditori coinvolti nello scandalo di profumate tangenti ricevute dalla impresa brasiliana Odebrecht sia per le campagne pubblicitarie delle elezioni che per le grandi opere stradali. Ultimissima notizia negativa del 14 dicembre mette in prima pagina lo stesso Presidente PPK. Dove stiamo andando?
Notti magiche del calcio
Qui tutti si sono commossi davanti al pianto di Gigi Buffon che ha visto sfumare il suo sogno mondiale, prima ancora che cominciasse.
Italia fuori dopo 60 anni e PERÜ DENTRO DOPO 36 ANNI.
Tutti impazziti di gioia il 15 novembre perché il Perú calcio puó mettere un piede in Russia 2018 dopo un lunghissimo digiuno da quel 1982 di Spagna con una partita contro l’Italia di Pablito Rossi e il presidente Pertini.

Un crescendo di emozioni che ha coinvolti piccoli e grandi riempiendo la píazza d’Armi delle cittá per tre pareggi con Argentina, Colombia e Nuova Zelanda per arrivare allo scontro della morte, quella del Sí o Sí contro la Nuova Zelanda nel ripescaggio. Il presidente del Perú PPK spronó tutta la nazione a fare il tifo promettendo un giorno di festa in caso di vittoria.
Ho visto ripetersi qui le famose notti magiche degli italiani, quelle del 1982 e del 2016. Una terribile doccia fredda aveva gelato la vigilia: il capitano Paolo Guerrero era caduto nelle maglie del controllo antidoping con una pesante squalifica che durerá un anno.


Arriva il 15 novembre, tutti i 30 milioni di peruviani si siedono idealmente sulle gradinate dello stadio Nazionale di Lima e soffiano forte spingendo il pallone nella porta avversaria al 27’ con Farfan e al 64’ con Ramos.
Quanto desideravo fermarmi in Piazza davanti al gigantesco teleschermo, ma la prudenza mi disse: “Don Antonio, non esagerare, accontentati del piccolo schermo della tua casa o vuoi tornare in ospedale per bronchite?”. Due urli hanno perforato le pareti della casa e il cielo si é riempito di fuochi artificiali: la notte magica stavolta é peruviana! .
E tutti contenti godettero un giorno di festa, grazie alla BICOLORE BIANCOROSSA e al Presidente che per almeno una volta ha mantenuto la promessa. Un giorno indimenticabile come se si fosse vinto giá il Mondiale, innalzando l’ambitissima Coppa. .
Buffon piange, Farfán impazzisce dalla gioia con tutto il Perú. .
La Russia é vicina. Giá si vendono colbacchi russi con i colori del Perú.


GIORNATE SPECIALI

La legge parla chiaro: ”Domenica 22 ottobre tutti i cittadini devono restare chiusi in casa dalle 8 alle 17, é il giorno del censimento per tutto il Perú”
Messa veloce alla 7 e poi quasi di corsa a casa per la minaccia dell’arresto per chi disobbedisce. Tutti devono stare in attesa dell’incaricato ufficiale per rispondere alle domande del formulario.
Il Perú obbedisce, scende un silenzio impressionante su tutto il paese che resta in attesa che suoni il campanello. Passano lente le ore. Alle 14 il drin drin tanto aspettato, arriba un giovane autorizzato dal Governo. E comiciano le solite domande dal nome e cognome in avanti. Un momento di imbarazzo quando mi chiede di che razza sono e quella se ho la licuadora ( il frullatore). Il giovane é gentile e mi spiega il senso delle domande che non sono da inquisizione! Razza bianca, nera o meticcia, mentre il frullatore indicherebbe il livello economico essendo un oggetto non strettamente necesario per una cucina!
Una esperienza serena di innegabile valore civico.

Stavolta é il Papa che sceglie la domenica 19 di noviembre come Giornata Mondiale dei Poveri. Si obbedisce e ci mette in moto.
Poveri non mancano all’interno stesso della parrocchia senza bisogno di cercarli sulle colline che circondano la cittá dove continuano ad arrivare famiglie che piantano quattro pali, formano le pareti con stuoie di giunco e nascondono il cielo con un tetto provvisorio.

Si fá un censimento veloce tra quelli della mensa parrocchiale, quelli della Beneficenza pubblica, quellli della terza e quarta etá, i ragazzi del doposcuola, i giovani con problema motori, tutti quelli che sono abbandonati dai loro cari e gli anziani soli. Si arriva a quasi 300 persone che si possono invitare.
Il Papa parla della pastorale dell’incontro. Programma minimo per cominciare: una Messa solemne, un momento di festa, un buon pranzo e un regalino. Perfetto, ma con che soldi?


Dal dibattito, nel consiglio parrocchiale, scatta la parola Bingo. Io non la conosco e desidero vedere in che cosa consiste e cosa puó rendere economicamente. Si forma subito una commissione per il Bingo del 12 novembre e una commissione per la giornata dei poveri del 19 novembre. Tutti al lavoro, il tempo stringe, si nota entusiasmo.

l Bingo é una specie di tombola all’italiana, cartelle, premi, canti e piatti caldi. Quattro ore allegre, in famiglia per circa 400 persone comprese le fortunate che tornano a casa con I premi, soprattutto quello detto APAGÓN, la ultima cartella di tre soles che vince 500 soles. Contenta, ha lasciato un’offerta!


Resta un buon gruzzolo per preparare un buon pranzo e un regalo per tutti.
Domenica 19 novembre é Gesú stesso che raccoglie tutti attorno alla sua mensa, quella della parola e quella eucarística. Celebro volentieri questa Messa che ci aiuta a valorizzare ogni persona guardandola con gli occhi del Creatore.
Ordinatamente tutti passano al salone Paolo VI artisticamente arredato sia per la festa che per il pranzo. Animatori sono gli stessi invitati con le danze delle montagne, un canto di una bambina di 5 anni e la musica con acrobazie degli ultimi poveri: venezuelani e colombiani scappati dai loro paesi.in crisi. Un cantautore di oltre 70 anni incanta tutti, con voce sicura e melodiosa Tra un canto e l’altro si servono i vari piatti che tutti giudicano gustosissimi, grazie anche al sorriso dei volontari dei gruppi della parrocchia.

l Bingo é una specie di tombola all’italiana, cartelle, premi, canti e piatti caldi. Quattro ore allegre, in famiglia per circa 400 persone comprese le fortunate che tornano a casa con I premi, soprattutto quello detto APAGÓN, la ultima cartella di tre soles che vince 500 soles. Contenta, ha lasciato un’offerta! Il Bingo permette anche si dare un regalino a tutti che davvero piú sereni possono tornare alle loro case.
Ha ragione Papa Francesco: la pastorale dell’incontro é efficace.


NOTIZIE VELOCI

Gli appuntamenti dei primi giorni di dicembre ruotano attorno al termine dell’anno scolastico con la celebrazione delle Prime Comunioni e delle Cresime. La Cattedrale accoglie quelli che si sono preparati nelle varie scuole elementari o superiori che vengono accompagnati dai loro Diretttori e professori di religione. Ognuno ha il suo modo personalizzato di celebrare e festeggiare il sacramento, sempre con l’accompagnamento tradizionale del padrino o della madrina.

Il giorno dell’Immacolata é per i bambini e giovani della parrocchia, preparati dalle suore e da bravi catechisti, Si tratta di quasi 250, in due turni. Gesú entra nei loro cuori e ad ognuno trasmette una gioia genuina, inspiegabile. I loro occhi e i loro volti sono angelici.


Domenica 10 dicembre la Cresima con adolescenti dai 15 ai 18 anni ad innalzare la loro candelina per assumere personalmente le promesse del Battesimo. Anche loro sono in tanti, quasi 150, ma lo Spirito Santo non guarda ai numeri e stampa sulla fronte di ognuno di loro il sigillo di fuoco e di amore

La squadra “Padre Antonio Colombo” lancia i suoi ragazzi nella mischia con i grandi di Terza Divisione nella Lega Huacho che raccoglie 18 squadre, fino ai 18 anni. Cinque partite con cinque vittorie. Lottano come leoni, senza dimenticare la tecnica e la costruzione del gioco. Presto inizieranno le finali e sognano di arrivare alla Seconda Divisione. Sarei contento, ma non so se le mie finanze lo permetteranno.


Con il coinvolgimento diretto della Scuola dei Fratelli Maristi di Huacho, i lavori per la scuoletta in collina ha un impulso grande. Siamo al muro di cinta che fa sudare perché si deve scavare la roccia. Non dico la gioia dei 40 bambini, delle loro mamme e delle due simpatiche maestre. Quest’anno Gesú non nascerá tra quattro pareti di giunco ma in quattro aule ben solide e accoglienti. Miracolo natalizio nato da un pezzo di panettone e una cioccolata calda del corso di italiano.

I dieci anni della mia presenza a Huacho dal 23 novembre 2007 e il compleanno a quota 77 furono celebrati sottotono, con meno torte. Sono piú leggero per tentare di fare un bilancio personale, mentre comincio a sognare un 10 + 10.
Sempre inizio il cammino verso Betlemme partendo da lontano con i 110 bambini di tre scuolette che raggiungiamo dopo aver colto le bacche rosse dei cactus nel canalone desertico che porta a Peñico. Passo una giornata serena con tutti: giochi, danze, premi, sorrisi, angurie fresche del campo e una Messa serena nella cappella di San Martino proprio piantata in mezzo al villaggio.
Anche l’Istituto San Francesco della lingua italiana ha chiuso i battenti con gli esami e la festa di fine anno. Non molti sono arrivati alla meta dopo nove mesi di impegno, ma tutti i 31 studenti sono riusciti ad essere promossi e soprattutto a creare un clima di amicizia tra di loro. Non dimenticheranno il presepe e i poveri sull’esempio del loro patrono San Francesco.


Sempre única é la cioccolattata con piccoli e grandi delle scuole speciali che passano dai piccoli di 2 anni agli adulti oltre i 30. Sempre ammiro le loro mamme, le loro nonne e le loro maestre. Canti, balli e panettoni e poi proprio loro hanno fatto un Presepe Vivente semplicissimo e stupendo. Hanno messo il “Bambino Gesú) in una grande cesta tutta decorata, depositandola sotto un tavolo che faceva da capanna per proteggerlo dal sole primaverile. Lo abbiamo ‘adorato’. Che bel Natale!
Aspetto con ansia il giorno 19 dicembre per il concorso presepi nel Carcere di Carquin
Il Papa in Perú, manca poco
Milano ha gustato la presenza del Papa il 25 marzo. Quanto mi é piaciuto quel giorno.
Ora tocca al Perú. Ricordiamo la reazione al primo annuncio: “ALLEGRIA, IL PAPA CI VISITA”.
L’appuntamento é per il 18 gennaio 2018, per tre giorni, qua e lá per il paese. La febbre dell’attesa cresce ogni giorno, anche se non mancano le solite critiche e malumori politici e no. Per tutti noi parla il Cardinale Juan Luis Cipriani di origini italiane: “Lasciate fare a noi che abbiamo fede e vogliamo vibrare, saltare, cantare e accoglierlo. Per il Perú sará come un soffio di novitá, di fusione dei cuori, di simpatia che trasmetterá calma a tutti”.
Sará una gioia anche per me concelebrare con il Papa domenica 21 gennaio a Lima.

Semplicemente Buon Natale a tutti, tutti.
Don Antonio Colombo

Huacho 16 dicembre 2017